4 luglio, Terre Rouges

2015 0704 izoard 001  Eccoci nel brianzonese, a ranghi ridotti, per un nuovo giretto da provare, sperando di non perire nella canicola : 2015_0704 izoard 2015 0704 izoard 004  Si inizia sui bella salita, forse un pò ripida, ma gradevole, se non altro per le numeorse zone d'ombra che proteggono dal sole impietoso : 2015_0704 izoard 2015 0704 izoard 006 : 2015_0704 izoard 2015 0704 izoard 008 : 2015_0704 izoard 2015 0704 izoard 010 : 2015_0704 izoard 2015 0704 izoard 013 : 2015_0704 izoard 2015 0704 izoard 015 : 2015_0704 izoard 2015 0704 izoard 017  La sterrata non molla mai, con qualche tratto pure sconnesso, ma nessuno si lamenta. La rimpiangeremo, infatti. : 2015_0704 izoard 2015 0704 izoard 019  La valle è bellissima, e totalmente deserta, mosche a parte. : 2015_0704 izoard
2015 0704 izoard 022 : 2015_0704 izoard 2015 0704 izoard 035  Lasciamo la sterrata e seguiamo il sentiero, che si presenta da subito ben più impegnativo. : 2015_0704 izoard 2015 0704 izoard 038 : 2015_0704 izoard 2015 0704 izoard 040  All'orizzonte si scorge chiaramente la nostra meta, che lascia intuire un finale poco pedalabile. : 2015_0704 izoard 2015 0704 izoard 055  Ci godiamo le ultime pedalate nella traccia inerbita. : 2015_0704 izoard 2015 0704 izoard 061  Scendiamo quindi dalla sella per affrontare un lungo traverso che speravamo fosse messo meglio. : 2015_0704 izoard 2015 0704 izoard 065  Spingiamo : 2015_0704 izoard 2015 0704 izoard 066  Spingiamo, ma è il momento di mettersi la bici in spalla per un duro portage, su sentiero ripido e scivoloso. La più classica delle vie crucis. : 2015_0704 izoard 2015 0704 izoard 070  Esausti, raggiungiamo finalmente il colle Peygus, luogo idoneo per una manutenzione all'impianto freni. : 2015_0704 izoard
2015 0704 izoard 071  Ultimi metri di sofferenza, sotto il sole feroce. : 2015_0704 izoard 2015 0704 izoard 074  Le scarpe di Gianni invocano per l'ennesima volta il cassonetto della differenziata! : 2015_0704 izoard 2015 0704 izoard 076  Il luogo è spettacolare, ma nonostante la quota il caldo asfissiante ci spinge e buttarci quasi subito in discesa. : 2015_0704 izoard 2015 0704 izoard 086  Sentiero poco evidente ma per fortuna anche poco impegnativo. : 2015_0704 izoard 2015 0704 izoard 091  Suggestiva veduta del col d'Izoard. : 2015_0704 izoard 2015 0704 izoard 102 : 2015_0704 izoard 2015 0704 izoard 108  Un mini laghetto ci offre l'opportunità di un relax più soddisfacente : 2015_0704 izoard 2015 0704 izoard 117  Ognuno ne approfitta a modo proprio : 2015_0704 izoard 2015 0704 izoard 118  Decisamente rinfrescati, riprendiamo il sentiero di discesa. : 2015_0704 izoard
2015 0704 izoard 123 : 2015_0704 izoard 2015 0704 izoard 126 : 2015_0704 izoard 2015 0704 izoard 129  La traccia è poco evdente e facile da perdere, ma il terreno consente di recuperare senza problemi procedendo anche a naso. : 2015_0704 izoard 2015 0704 izoard 130  Raggiunta la statale, ci togliamo la discutibile soddisfazione di raggiungere la mitica meta del col d'Izoard, un pullulare di moto e bici da corsa : 2015_0704 izoard 2015 0704 izoard 135  Sosta più che meritata al Refuge Napoleon : 2015_0704 izoard 2015 0704 izoard 137  Ridiscendendo, imbocchiamo il bellissimo sentiero che ci riporterà a valle. : 2015_0704 izoard 2015 0704 izoard 138  Decisamente flow, soprattutto nella prima parte, ci ripagherà di tanta sofferenza! : 2015_0704 izoard 2015 0704 izoard 148  Ogni tanto qualche ostacolo, giusto per non eccedere nel relax. : 2015_0704 izoard 2015 0704 izoard 151 : 2015_0704 izoard
2015 0704 izoard 154 : 2015_0704 izoard 2015 0704 izoard 155  Terminato il sentiero botanico, rientriamo su veloce sterrata passando per Cervieres e lungo il torrente. Gran giro, peccato per la prolungata sezione pedonale! : 2015_0704 izoard